È vero che siamo Anima prima di tutto (esseri senza spazio e senza tempo), tuttavia, siamo anche anime ospitate in un corpo in prestito, che fa cose nel mondo per sperimentare, crescere, evolvere.
Quindi è normale perdere la pazienza, avere alti e bassi, e, soprattutto (cosa preziosissima), porsi domande su chi siamo e necessitare anche di confronti che sono poi, condivisioni e prese di coscienza.
Essere consapevoli, osservare, stare nella presenza, respirare consapevolmente, sono strumenti essenziali al cambiamento, ma sono anche pratiche che portano alla crisi..quella costruttiva, quella che serve a crescere davvero e che ci mette in condizione di scoprire molto su di noi e sulla nostra parte ombra.
Cosa è?
La parte ombra è ciò che di noi facciamo fatica a guardare (tanto che spesso, la nascondiamo così bene, che non sappiamo nemmeno di averla), cosi che, quando esce fuori con pensieri, atteggiamenti, azioni, reazioni, ci restiamo male e ci sembra di essere tornati indietro o essere fermi.
Ma indietro rispetto a cosa?
Rispetto a ciò che crediamo di essere in quel momento: di fatto siamo già perfetti momento per momento.
Accoglierci per come siamo attimo per attimo, osservandoci e amandoci, così come siamo, ci aiuta a lasciar andare, a sedimentare e a creare lo spazio per ciò che davvero ci serve per continuare il percorso.
La meta è evolvere, tuttavia è il viaggio che è importante, non la meta.
È importante esserci mentre camminiamo, così che ogni istante possa diventare la meta stessa.
A volte davvero, basta lasciar essere…senza fare niente, solo osservare e lasciar fluire senza opporsi, senza lottare.
Prendere atto delle cose così come sono e permettere loro di essere, senza sforzo, in modo che possano passare e lasciare spazio ad altro.
Le cose della vita(cose appunto), ci sono ed è opportuno gestirle al meglio, ma che ci siano o no, che si risolvano o no, non tolgono ne aggiungono nulla a ciò che siamo realmente nella nostra essenza.
Un fiore è un fiore, che venga piantato in giardino o in un vaso, è pur sempre lo stesso fiore con lo stesso profumo. Il tempo che vive e come lo vive, non lo cambia nella sua essenza di fiore. E lui non lotta per esser piantato in giardino o in un vaso, non lotta per avere acqua di rubinetto o di fonte: lui è, a prescindere.
Lui è, dall’inizio alla fine, il massimo che può essere..aldilà delle condizioni che ha attorno.
Possa la consapevolezza oltre la coscienza, guidare i passi di ognuno di noi nell’andare oltre.
Silvia Del Vigna <<Riflessioni>>